La quarantena forzata che stiamo vivendo ci costringe a fare i conti con il tempo e, talvolta, anche con la noia.
E così, capita spesso che, nella programmazione delle nostre giornate, facciano capolino, per diverse ore, cellulari, tablet e computer.

Molto più di quanto non accada normalmente.
E allora, approvata ogni forma di distrazione, ecco come intervenire sul rischio di occhi pesanti e visione affaticata.

Perché succede?

A governare un lente molto potente ed elastica, meglio conosciuta come “cristallino”, all’interno dei nostri occhi, è un muscolo.
Se, guardando da lontano, questo si rilassa, nell’osservazione ravvicinata, avviene una contrazione che comporta un suo rigonfiamento, al fine di consentire una messa a fuoco chiara ed evidente.
Il cristallino, inoltre, non solo consente la visione a distanza ravvicinata, ma ha funzione protettiva nei confronti dei raggi UV.

Ciò comporta, inevitabilmente, una tendenza all’invecchiamento delle fibre e un decadimento della sua elasticità.
In pratica, l’osservazione ravvicinata, per tutti estremamente naturale e istintiva, equivale a tenere in mano dalle 7.00 del mattino una bottiglietta d’acqua da mezzo litro.
Ogni qualvolta guardiamo da vicino, è come se alzassimo la mano che tiene la bottiglietta d’acqua: nelle prime ora del giorno non è poi così complicato, ma se questo accade con costanza, ad un certo punto la stanchezza sarà tale che non riusciremo più a farlo.

Cosa Fare?

A fronte di questo sforzo, appare chiaro la motivazione per cui un’esposizione prolungata possa generare affaticamento, indolenzimento e bruciore agli occhi e non solo nelle persone più adulte ma anche nei giovani.
Per quanto performanti, a lungo andare, una visione prolungata, a distanza ravvicinata, può essere responsabile di danni rilevanti.
Ecco, allora, alcuni suggerimenti utili:

  • Ridurre al necessario il tempo in cui si guarda a distanza ravvicinata. Mantenere una distanza dall’ oggetto di osservazione di almeno 2 palmi dalla punta del naso.
  • Assicurarsi che braccio e avambraccio formino un angolo di 90º per tenere l’oggetto che stiamo guardando.
  • Studiare o lavorare, mantenendo la schiena dritta ed i piedi poggiati per terra. Evitare di poggiare il petto alla scrivania.
  • Ogni 15 minuti, effettuare una pausa dallo schermo, distogliendo lo sguardo per qualche minuto, così da provocare un rilassamento muscolare (come nei round in palestra).
  • Valutare l’uso di “lenti a supporto accomodativo”, o di lenti progressive, che compiano parte della fatica effettuata dall’occhio, nel guardare da vicino. Sono valide per tutti, dal giovane studente alla persona con difficoltà visive, a tutte le età
  • Utilizzare lenti antiriflesso che trattengono la luce blu, rilasciando una sensazione di relax.

 

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